La città ha celebrato con grande partecipazione la tradizionale festa della Madonna Assunta, un appuntamento che ogni Ferragosto unisce devozione, storia e identità. La processione è partita dalla cappella dell’ex ospedale e Convento dei Cappuccini, luogo dove la statua viene custodita per tutto l’anno, per poi snodarsi lungo il viale Regina Margherita.
L’atmosfera era gioiosa e scandita dalle note della banda musicale, con un corteo ricco di colori, fiori e ceri.

L’opera: un capolavoro della scultura sacra
L’opera è attribuita al maestro Francesco Biangardi (1832–1911), scultore formatosi nella tradizione presepiale napoletana dell’Ottocento e divenuto figura chiave nell’arte sacra siciliana . Creata nel 1887, la Madonna Assunta – avvolta da angeli, stelle e panneggi voluminosi – è oggi custodita nella chiesa di San Giuseppe, affiancata da altre sue celebri opere come la “Madonna della Medaglia Miracolosa”

Biangardi è altresì noto per aver scolpito le imponenti Vare che animano la Settimana Santa di Caltanissetta, simbolo di devozione e arte popolare. Questo collegamento rende ancora più pregnante il legame tra processione dell’Assunta e cultura religiosa locale.
La statua, illuminata dalle luci serali e adornata da fiori e ceri, emerge nel tramonto come una visione celeste. Il corteo, ritmato dagli strumenti, ha incarnato l’essenza del rito: una manifestazione di fede che supera i secoli, unendo sacro e profano, storia e comunità.

La scena raffigura Maria in atto di elevarsi al cielo, circondata da un coro di angeli, con un’aureola di stelle a sottolinearne la regalità celeste. Alla base, un tripudio di fiori e luci accompagna la salita verso il cielo, creando un effetto scenografico di grande impatto, specie alla luce del tramonto.
Una festa dalle origini antiche
La ricorrenza del 15 agosto, oggi dedicata all’Assunzione di Maria, affonda le sue radici nelle antiche Feriae Augusti, istituite dall’imperatore Augusto nel 18 a.C. e legate ai raccolti e alla fertilità. In Sicilia, queste celebrazioni pagane erano spesso dedicate a divinità femminili come Cerere o Demetra: processioni, canti e offerte servivano a invocare protezione sui campi e abbondanza per l’anno successivo.
Con la cristianizzazione, questi riti furono reinterpretati in chiave mariana, e la Madonna Assunta divenne la nuova protettrice della comunità.
Un ponte tra passato e presente
La processione di quest’anno ha confermato il legame tra fede e tradizione popolare: un evento che, pur avendo mutato nel tempo il suo significato religioso, continua a essere vissuto come momento collettivo di identità cittadina.

La statua, illuminata dalle luci serali e adornata da fiori e ceri, emerge nel tramonto come una visione celeste. Il corteo, ritmato dagli strumenti, ha incarnato l’essenza del rito: una manifestazione di fede che supera i secoli, unendo sacro e profano, storia e comunità.
Un Ferragosto che ribadisce come la Madonna Assunta non sia solo figura di devozione, ma anche segno tangibile di storia, memoria collettiva e arte radicata nella città.

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