Si è conclusa con grande partecipazione e applausi la XXI edizione dei Teatri di Pietra in Sicilia, la rassegna ideata e diretta da Aurelio Gatti che da oltre vent’anni porta il teatro, la danza e la musica nei luoghi archeologici più suggestivi dell’isola.

Un’edizione intensa e variegata che ha visto alternarsi spettacoli capaci di unire mito e contemporaneità, riflessione e leggerezza, trasformando antichi scenari in palcoscenici vivi e partecipati.
Gli ultimi appuntamenti
Il gran finale ha attraversato diverse tappe significative. Il 28 agosto, alle rovine della Cattedrale di Montevago, lo spettacolo “Andromeda e Perseo” con Ernesto Maria Ponte e Clelia Cucco ha intrecciato mito e ironia in un contesto di forte suggestione.

Il 29 agosto, al Parco archeologico Palmintelli di Caltanissetta, è andato in scena “Essere o non essere Shakespeare”, scritto e interpretato da Sergio Vespertino con la regia di Vito Meccio e i testi di Salvatore Ferlita. Un monologo ironico e profondo che ha affrontato il mistero dell’identità del Bardo di Stratford, alternando comicità, leggenda e riflessione critica.
Nella stessa serata, al Tempio di Hera a Selinunte, il duo David Coco e Viola Graziosi ha portato sul palco “Penelope vs Ulisse”, un confronto giocoso e poetico tra due archetipi immortali, replicato anche il 30 agosto ad Eraclea Minoa.

L’atteso epilogo si è poi consumato nello scenario unico di Segesta, dove l’antico teatro ha ospitato l’ultima serata della rassegna, suggellando definitivamente un’edizione che resterà nella memoria del pubblico.
Una stagione da incorniciare
Il bilancio complessivo è ampiamente positivo: decine di appuntamenti hanno confermato la forza di un progetto che unisce arte, memoria e territorio, capace di richiamare un pubblico eterogeneo e sempre partecipe.
Il merito va non solo agli interpreti — Vespertino, Ponte, Cucco, Coco, Graziosi e tanti altri —, ma anche alla direzione artistica e all’organizzazione, che hanno saputo dare coerenza e visione a una stagione densa di stimoli. La scelta di alternare grandi classici e nuove drammaturgie ha permesso di intercettare pubblici diversi, offrendo sempre occasioni di riflessione e meraviglia.

La visione di Aurelio Gatti
Al centro resta la filosofia di Aurelio Gatti, anima instancabile dei Teatri di Pietra: «Restituire vita ai luoghi significa restituire senso alla comunità. Il teatro nei siti archeologici non è scenografia, ma dialogo tra passato e presente». Una visione che ha reso questa rassegna un’esperienza unica nel panorama culturale italiano, capace di intrecciare storia e attualità, bellezza e identità.
Shakespeare e la pista siciliana
Proprio lo spettacolo di Vespertino ha rilanciato una curiosità affascinante: la teoria secondo cui William Shakespeare potrebbe essere stato in realtà un nobile siciliano in esilio a Londra.
Secondo questa ipotesi, Michelangelo Florio Crollalanza, nato a Messina nel 1500, sarebbe il vero autore delle opere del Bardo. Il suo cognome, tradotto in inglese, suonerebbe come Shake-spear (“crolla-lancia”), e dopo l’esilio in Inghilterra avrebbe assunto il nome che tutti conosciamo. Altri studiosi indicano come possibile autore Giovanni Florio, figlio di Michelangelo, intellettuale ben inserito nei circoli elisabettiani.

Non mancano i dettagli suggestivi a sostegno della teoria: molte commedie di Shakespeare sono ambientate in Italia (da Romeo e Giulietta a Molto rumore per nulla, ambientata proprio a Messina), con riferimenti geografici e culturali precisi, difficili da spiegare senza una conoscenza diretta del nostro Paese.
La critica accademica continua a considerare Shakespeare l’autore inglese di Stratford, ma la “pista siciliana” resta un motivo di orgoglio identitario e culturale, capace di alimentare dibattiti e convegni fino ai giorni nostri.

Il lungo applauso che ha salutato l’ultima serata non è stato solo per gli spettacoli finali, ma per un’intera stagione che ha saputo emozionare e far pensare. Con la chiusura a Segesta si guarda già al futuro: i Teatri di Pietra restano un patrimonio culturale vivo, un laboratorio identitario che ogni estate rinnova la magia dell’incontro tra arte e pietra, tra storia e contemporaneità, tra memoria e visione.


More Stories
“IO MIA”. Il 25 Novembre al Margherita la voce di forza, consapevolezza e rinascita
GIORNATA DELLA PREVENZIONE: Commissione “Sanità”, ASP di CL e Ordine dei Medici uniti per la promozione degli screening gratuiti
Plastic Free e USMIA Carabinieri insieme per la riqualificazione del centro storico.